Non vi fidate di Ipazia Preveggenza Tecnologica

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Oreste Grani
view post Posted on 27/6/2012, 13:49 by: Oreste Grani





Caro silente “utile idiota”, alla 14° riga della puntata precedente, ho usato la parola “raccontino”.
Non la riuso e, invece, omaggio te e i pochi lettori di questo sito, di un “racconto breve”: L’ENIGMA DI TELECOM.
Non l’ho scritto io ma, a suo tempo, l’ho ispirato e commissionato ad un intellettuale atipico (di cui per ora indico rispettosamente solo le iniziali A.P.) che, comprendendo il senso di una mia narrazione autobiografica, un giorno di alcuni anni addietro, mi consegnò il divertimento letterario che oggi dedico, inedito ad Alan Mathison Turing nei giorni del suo centenario: 23/6/2012.
Avevo programmato di fare ben altro a ricordo di quanto il genio matematico seppe fare per tutti noi durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Ho potuto solo indire e realizzare il convegno “Lo Stato Intelligente. I finanziamenti europei per l’innovazione e per la sicurezza”.
La tua scaltra ingerenza nella mia vita e l’uso che i nemici della verità e degli interessi del Paese ne hanno saputo fare, mi hanno impedito di proseguire il programma celebrativo che avevo ideato.
Pubblico il “racconto breve” inoltre, come critica all’incultura sottointesa a troppe azioni “imprenditoriali” nel mondo delle telecomunicazioni e di Telecom in particolare.
La Telecom dei Colaninno e dei Tronchetti Provera e dei Luciani (quello che per ore, davanti ad attoniti dipendenti Telecom, sostenne il valore metaforico della vittoria di Napoleone Bonaparte a Waterloo) che hanno azzerato, con l’uso “privato” delle sponsorizzazioni e delle conventions, la tradizione culturale della SIP, Stet, Stet International, Finsiel, Italcable guidate per anni, da uomini sensibili all’arte e alla bella musica.
Chi non ricorda i concerti della domenica al Sistina voluti da Ernesto Pascale e realizzati in modo superlativo dal colto Mazzonis e dal suo staff in Italcable?
Speriamo che il perbene Bernabè, conoscitore, tra l’altro, di archeogemme e della loro affascinante storia e valore taumaturgico ed esoterico, un giorno prima della definitiva dismissione della sovranità italiana sulle telecomunicazioni, ridia denaro intelligente per un sostegno alla cultura esausta di questo nostro Paese.
Crisi o non crisi.
Ma questo è un altro capitolo.



L‘enigma di Telecom
Agosto 2004, folate di umida aria calda soffocavano una Roma ormai deserta dei romani. Il sole allo zenit rendeva l‘asfalto mellifluo, una sorta di manto di plastilina dove affondavano le scarpe di pelle e fondevano quelle di gomma.
La Dottoressa Actis, abituata ad un passo energico e deciso, dovette modificare la sua andatura per non rischiare che i sottili tacchi delle sue scarpe penetrassero il marciapiede, causandole ulteriori sgradite conseguenze.
Aveva fretta di raggiungere il ministero per verificare un dossier e riferire il prima possibile al presidente del consiglio. Laurea in matematica dopo gli studi classici, amante del barocco ed esperta di cinema muto, la quarantaseienne torinese che da vent‘anni si divideva tra Torino, Roma e la Silicon Valley era la consulente del servizio informazioni di Palazzo Chigi per quanto riguarda le questioni tecnologiche.

—Buon giorno Dottoressa, ben arrivata, l‘aspettavamo più tardi, dopo pranzo…… anzi, veramente io stavo proprio andando…“
—Buon giorno a lei Morini, ma sempre a mangiare pensa? Dopo, dopo; adesso dobbiamo fare ben altro !“.
—A sua disposizione, mi dica“
—Bene, mi prenda cortesemente il dossier del progetto presentato da Telecom Italia sul sistema tecnologico d‘intercettazioni telefoniche“
Morini si allontanò con zelo e dopo qualche minuto tornò con una specie di valigetta da pilota dotata di un lettore di schede per abilitarne l‘apertura.
—Morini, ma cosa mi ha portato?“ -esclamò la Actis con un leggero ma inconfondibile tono di disappunto.
—Perché?“
—Ma non vede che c‘è scritto ENIGMA?“
—Si, lo vedo, ENIGMA, dossier numero 6365-98F/2004….“
—Ma io le avevo chiesto il dossier del progetto presentato da Telecom Italia sul sistema tecnologico d‘intercettazioni telefoniche, cosa c‘entra questo…ENIGMA?“
—Mi scusi Dottoressa, ma il dossier di cui parla è questo; ho controllato il numero di riferimento con la descrizione del contenuto e corrisponde…..ENIGMA è probabilmente il nome dato al progetto e quindi il nostro archivista lo ha registrato così…“
—Cosa? Ma allora si spiega tutto, il nostro archivista deve aver preso lucciole per lanterne e ha scritto un titolo sbagliato sul dossier….ovvio …. non c‘è altra spiegazione …“
—Ma……veramente non capisco“ -replicò Morini con rispetto, sforzandosi di capire il problema -—perché dovrebbe esserci stato un errore del nostro archivista?…“
—Morini, lei sà cos‘è ENIGMA? —
—beh……… ecco…ehmm……enigma…“
Con un sorriso affettuoso la Actis mise fine all‘imbarazzo del suo assistente. —Lei ricorderà sicuramente che ENIGMA era il nome della macchina codificatrice usata dai nazisti nella seconda guerra mondiale per cifrare i loro messaggi“
— Ah ecco, si si, ora ricordo….“
—Ebbene, possiamo affermare che ENIGMA è il simbolo della tecnologia nazista sconfitta dal genio di un gruppo di scienziati, di donne e uomini liberi reclutati e raccolti da W. Churchill a Bletchley Park. Vede Morini, quella macchina fu progettata, se non ricordo male, nel 1918, dal tedesco Scherbius, che aveva preso spunto dal disco cifrante ideato dal nostro Leon Battista Alberti nel XV secolo. ENIGMA era ritenuta inviolabile dall‘ottuso delirio d‘onnipotenza del terzo reich; ed effettivamente con i suoi centosessanta miliardi di miliardi di chiavi possibili, nella versione più complessa, mise a dura prova i criptoanalisti più dotati dell‘epoca, e per i governi liberi furono anni di buio, come si soleva dire“

La Actis amava fare queste piccole lezioni che mostravano non solo la sua erudizione, ma soprattutto la passione per la divulgazione. Diceva sempre che i suoi momenti più felici erano quelli che passava durante le lezioni al Caltech, discutendo con i suoi studenti.
—La credevano inviolabile, ed invece, grazie alla gran capacità di fare squadra degli inglesi ed a svariate attività d‘intelligence molto efficaci, ENIGMA è stata una delle cause della debacle nazista, diventando uno strumento simbolo della loro sconfitta, ecco.“
—Capisco, ma non riesco ancora a collegare questo suo ragionamento con il problema del presunto errore del nostro archivista…“ -rispose Morini che vedeva l‘ora del pranzo allontanarsi sempre di più.
—Ma caro Morini: chi mai intitolerebbe ENIGMA un progetto d‘intercettazioni telefoniche? Un nome che richiama al nazismo con i suoi abomini, un nome sinonimo di sconfitta, di disfatta tecnologica; ma via, oltre che non opportuno sarebbe anche un titolo iettatorio non crede?“
—Già forse ha ragione…“ œ disse Morini meditando sulla spiegazione del suo capo.
—E poi cosa centra ENIGMA con le intercettazioni; si trattava di una macchina che cifrava, codificava le informazioni e le rendeva triplette di lettere prive di significato. Quello che invece c‘entra con il tema delle intercettazioni sarebbe il team della mitica Station X inglese, l‘erede della Stanza 40 del servizio cifra di Londra; sono loro che intercettavano e mettevano in chiaro le informazioni cifrate delle camicie brune. I messaggi ENIGMA dei nazisti diventavano così i messaggi ULTRA degli alleati; Ultra, questo era il nome con cui furono poi indicate le informazioni, ormai in chiaro, decrittate dal team di persone e geniali menti che con i primi vagiti dei futuri computer, hanno sconfitto trentamila simil macchine per scrivere“
—Ah, quindi il nome giusto sarebbe ”ULTRA‘, dico bene?“
—Beh, ”ULTRA‘ sarebbe sicuramente più indicato di ”ENIGMA‘; ma il nome più giusto, rimanendo ovviamente in questo scenario storico, sarebbe forse: COLOSSUS, l‘immenso insieme di valvole e relè che dal giugno del 1944 è stato l‘indispensabile partner elettronico del team di Bletchley Park …“
—Va bene“ - la interruppe Morini —però, …perché lei ritiene che sia colpa del nostro archivista….il progetto è stato prodotto e consegnato da Telecom Italia e…e quindi…il titolo sarà il loro….“
—Morini, ma lei crede che una grande azienda come Telecom Italia, erede della gloriosa Società Idroelettrica Piemontese, un laboratorio avanzato di tecnologia, colmo di grandi esperti e grandi manager, fortemente radicato nella nostra società, possa partorire un‘oscenità simile?? Guardi, appena laureata, ho avuto modo di lavorare presso uno dei loro laboratori a Torino, quando si chiamava ancora SIP, e le garantisco che il livello qualitativo delle persone era ai massimi livelli “
—beh….forse…in questo caso non …conoscevano bene…ehm …voglio dire….in fin dei conti sono dei tecnici, e…“
—Vede, Morini, lo staff di Telecom Italia che ha elaborato il progetto delle intercettazioni telefoniche è coordinato da un dirigente d‘alto livello dell‘azienda, che riporta direttamente al board ossia al presidente in persona della Telecom; i suoi quindici collaboratori sono dirigenti e quadri del massimo spessore, con una profonda esperienza e con un curriculum di studi universitari e post-universitari.—
—si capisco….però…..“
—…e lei pensa che questi non sappiano che cosa sia stata ENIGMA? Cosa questa abbia rappresentato? Che non conoscano le vicende storiche che ne hanno segnato la sconfitta?“

Morini la guardava dubbioso, mentre lei continuava convinta.

—Lei crede che, ad esempio, non sappiano che il matematico polacco Marian Rejewski è stato colui che ha violato Enigma? E che grazie al genio sempre poco celebrato di Alan Mathison Turing di cui, nel 2012 si celebrerà il centenario è stato possibile costruire, partendo da quelle di Rejewski, le più efficienti —bombe di Turing“, e quindi COLOSSUS, il primo computer in forma di bozza che ha permesso di decifrare i messaggi dei nazisti in un tempo enormemente breve, per quel tempo?

—Dottoressa, lei pensa che sapessero tutte queste cose?“ -chiese Marini con un tono velatamente scettico.

—Guardi Morini, io non li conosco personalmente, ma mi rifiuto di credere il contrario; magari non tutti sapranno i dettagli che le sto raccontando, ma sicuramente tutti sono in grado di documentarsi su quello che fanno e sui nomi che danno ai loro progetti; si ricordi che stiamo parlando di persone che lavorano per una struttura importante e strategica per il paese e non sarà loro costume ne la superficialità ne la mancanza di buon senso.“

Morini annui con un gesto del capo mentre lei proseguiva.

—Stiamo parlando di professionisti che, quando affrontano un progetto lo fanno al massimo, senza tralasciare il minimo dettaglio al caso, e quindi anche nella scelta del nome avranno posto il giusto impegno per individuare un titolo in linea con la visione strategica di fondo. Avranno probabilmente coinvolto, che so‘, qualche umanista, magari un laureato in filosofia, così da non sbagliare il titolo di un progetto di grande importanza per il paese“

—Quindi lei e convinta che si tratti di un semplice errore di trascrizione da parte del nostro archivista al momento della registrazione;…esclude a priori l‘ipotesi che sia il nome originale…“

—Va bene, allora facciamo un esempio definitivo. Ammettiamo pure che un virus abbia colpito lo staff di Telecom Italia che ha predisposto il progetto, togliendogli il potere dell‘intelletto e quindi facendogli partorire il nome ENIGMA. Il progetto è presentato al board di Telecom e quindi direttamente al Presidente per la loro approvazione. Non crede che la prima domanda sarebbe stata sul titolo scelto e sulle motivazioni? E quindi non crede che a quel punto il Presidente ne avrebbe immediatamente ordinata la modifica oltre che qualche severa punizione per il suo dirigente molto poco attento e sensibile?“

—Effettivamente non poteva passare il vaglio della Presidenza, a meno che… Dottoressa, e se invece il titolo ENIGMA vuole proprio intendere …enigmatico, da indovinare….“

Lei rispose con un sorriso appena ironico -—E cosa ci sarebbe di enigmatico? E cosa ci sarebbe da indovinare in un sistema d‘intercettazioni telefoniche? No guardi, mi creda, appena aprirò la valigetta avremo la conferma dell‘errore e sapremo anche il vero nome del progetto dato da Telecom Italia.“

—Si, a questo punto non rimane che aprirla e capire come stanno le cose“

—Morini, mi raccomando:, lei è sicuro che questa valigetta da titolo ENIGMA contiene il dossier sul progetto Telecom Italia per il sistema d‘intercettazioni telefoniche? Lei sa che come inserisco la mia tessera nella valigetta il sistema di controllo traccerà la mia azione e se invece risultasse che abbiamo aperto il dossier sbagliato mi troverei a dover spiegare le motivazioni per cui ho tentato di accedere a carteggi non inerenti il mio mandato, con tutto quello che ne consegue….“

—Dottoressa, le confermo che ho ricontrollato il numero del dossier sul registro ed il contenuto è quello che lei sta cercando…Può stare tranquilla“

—E va bene, allora apriamo e leggiamo il nome vero del progetto; poi lei invece mi darà il nome dell‘archivista che si è occupato della registrazione…..“

I veloci e nervosi passi della Actis violarono il sacro silenzio pomeridiano del cortile ministeriale. Quei rigidi colpi di tacco intervallati da pause quasi impercettibili erano il suono dello sdegno; lei pensava di dover fare nottata ed invece stava tornando nella sua casa al quartiere Trieste con il sole ancora padrone del cielo.

Aperta la valigetta ne tirarono fuori tutta la documentazione: schemi, dati tecnici, profili aziendali, relazioni finanziarie e business plan; ed in cima a tutti il documento principale, il più corposo:

Progetto ENIGMA: Il nuovo sistema d‘intercettazioni telefoniche a servizio delle procure della Repubblica Italiana.

Sotto il titolo, in prima pagina, le firme del Presidente di Telecom Italia, del suo Direttore Generale, e di uno stuolo di primi dirigenti.

Morini, appena lesse, guardò cautamente la Actis per coglierne la reazione senza darne a vedere; lei dopo l‘iniziale smarrimento iniziò a sfogliare energicamente le pagine per cercare un paragrafo che indicasse le motivazioni del titolo: niente di niente. —il nuovo sistema ENIGMA permetterà alle procure di accedere….“, —grazie alle nuove funzionalità di ENIGMA messe a punto da Telecom Italia sarà finalmente possibile….“ Niente!
In quel momento il tono e le parole della Actis divennero la massima espressione possibile del disprezzo. Poi chiese a Morini di chiamare il responsabile del progetto in Telecom Italia e di chiedere conferme e motivazioni.
—Caro Dottor Morini, adesso non ricordo bene come avvenne, ma mi pare che fosse un‘idea di un nostro collaboratore o forse addirittura della moglie; in ogni caso ad un certo punto questo nome ENIGMA iniziò a circolare e ci sembrò un titolo calzante oltre che bello, e quindi lo scegliemmo. Ma perché me lo chiede, forse a lei non piace? In ogni caso, sa, alla fine è solo un semplice titolo su un pezzo di carta, cosa vuole che conti. Comunque,…….adesso che ci penso,…. enigma non è forse il sistema con cui gli americani decifrarono i messaggi dei tedeschi nella seconda guerra mondiale? Si mi pare proprio si chiamasse così; …. beh se così fosse allora il titolo sarebbe proprio azzeccato ! eh eh eh“

Morini riportò il commento fedelmente, senza omissioni. A quel punto il suo capo gli chiese di riporre tutta la documentazione nella valigetta e di riportarla in archivio. Non avrebbe letto nemmeno una pagina del progetto. Chiamò la Presidenza del Consiglio spiegando la situazione ed il suo stato d‘animo e confermando che la mattina successiva avrebbe consegnato il suo rapporto.

La Dottoressa Actis giunse a Piazza Verbano immersa nei suoi pensieri sulla pochezza di quegli uomini che disonoravano, con il loro ruolo di responsabilità immeritata, il lavoro, la passione e la professionalità di migliaia di ottime persone che comunque hanno fatto e fanno la Telecom Italia.

Poi, il suo umore cambiò appena vide il vecchio che sperava d‘incontrare; era lì, seduto sulla sedia fuori dal portone, come al solito intento a controllare il divenire della piazza.

—Caro signor Giuseppe, come sta?“ -Il signor Giuseppe era uno splendido vecchio di novantadue anni di una lucidità che sfidava apertamente la scienza geriatrica

—Eh, cara signorina Laura“ -era l‘unico che continuava a darle della signorina per il fatto che non fosse sposata -— sono qui che guardo il mondo che gira. Vede“ -disse indicando la piazza con le mani aperte -“, è come un grande cinema all‘aperto dove non si paga il biglietto e lo spettacolo non finisce mai“

La saggezza di Giuseppe era come una calamita per Laura Actis, che non poteva fare a meno di passare a piazza Verbano, per salutarlo, ogni volta che tornava a casa. Mentre parlottavano delle solite cose, la Actis fu colpita da un impulso irresistibile: doveva chiederglielo.
—Le vorrei fare domanda un po‘ strana — -disse come una nipotina che sta per chiedere i soldini del gelato al nonno. Il vecchio piegò leggermente la testa verso di lei e con uno sguardo sereno e gioviale attese la domanda.
—Ecco, ….se lei dovesse dare un nome ad un sistema d‘intercettazioni telefoniche….che nome darebbe?“

Il vecchio la guardò per alcuni secondi, poi si portò la mano al mento come per aiutare la sua riflessione e quindi esclamò -—Lo chiamerei Jack“

Il volto della Actis s‘illuminò di uno stupore ammirato che ormai riservava solo alle grandi occasioni. Il vecchio non le lasciò il tempo di fare la domanda.

—Si, jack, lo chiamerei proprio jack. Le spiego: a vent‘anni fui assunto alla Teti, la società di telefonia che aveva la concessione per il Lazio ed altre regioni. Bene, all‘epoca non c‘erano ancora le centrali automatiche ma a commutazione manuale. Noi lavoravamo su dei tavoli pieni di buchi e di cavetti che terminavano con dei spinotti, i jack appunto. Quando dovevi far parlare due persone le mettevi in contatto collegandole attraverso questi cavetti. E se volevi inserirti nella conversazione, anche solo per sentire, c‘era un apposito foro; bastava inserire il jack ed ascoltare nelle cuffie quello che si dicevano, a loro insaputa. Jack, Tutto qui.


Enigma (al di la dell’orribile autolesionistico nome) era un innovativo sistema informatico di supporto all’attività investigativa dell’Autorità Giudiziaria che avrebbe consentito non solo di gestire in maniera unificata le intercettazioni audio, video e dati, ma anche di automatizzare, ad elevati standard di sicurezza, tutte le pratiche amministrative e gestionali svolte manualmente dal personale della Procura.
I dati, su linee protette, sarebbero stati convogliati in un unico Archivio elettronico.
Il sistema Enigma avrebbe acquisito le comunicazioni, voce e dati provenienti da tutte le tecnologie di rete in uso in quel momento: PSTN, ISDN, XDSL, GSM, GPRS, UMTS, Internet garantendo una significativa riduzione dei costi per la Pubblica Amministrazione, l’integrità e la sicurezza dei dati.
Ho deciso di raccontare chi, come e perché impedì che il sistema Enigma divenisse, con largo anticipo (6 anni fa), uno strumento di efficienza e di risparmio strategico per la nostra collettività.
A domani caro silente diffamatore.

Oreste Grani
 
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